Negli anni immediatamente seguenti alla fine della seconda guerra mondiale, la professoressa Ana Aslan iniziò a sperimentare diversi preparati a base cloridrato di procaina per dare sollievo alle patologie articolari. La procaina, a quei tempi, era prevalentemente utilizzata per piccoli interventi di chirurgia dentale.
Quasi casualmente si accorse che la somministrazione di tale farmaco, oltre a dare effettivo sollievo nelle patologie oggetto della cura, presentava una serie di inaspettati effetti collaterali: miglioramento delle condizioni generali del soggetto, ringiovanimento della cute, parziale ripristino della colorazione originale dei capelli incanutiti, aumento delle difese immunitarie e miglioramento della circolazione e normalizzazione della pressione.
Tutto ciò, non sufficientemente suffragato da verifiche sperimentali, indusse il Governo a commissionare alla Dr.ssa Aslan quello che si tradusse nel più grande esperimento in doppio cieco della storia della medicina: oltre 16.000 pazienti affetti dalle più varie patologie furono utilizzati come “cavie” per testare il farmaco; i risultati furono sbalorditivi e venne confermata la capacità del farmaco di apportare miglioramenti allo stato di salute dei pazienti.
Da quel momento cominciò a diffondersi in vari Paesi per le sue caratteristiche di “elisir anti-invecchiamento” e le cliniche di Bucarest ove si effettuava il ciclo di cura iniziarono ad essere frequentate da personaggi famosi quali: Charles De Gaulle, Adenauer, Marlene Dietrich, Paul Getty, Charlie Chaplin, Pertini, Tito, Silvester Stallone, Kennedy ecc.
Oggi, malgrado l'ostracismo delle grandi industrie farmaceutiche che ne minimizzano l'efficacia per ovvi motivi commerciali, la richiesta sui mercati esteri è così forte da venire reperito con difficoltà in Romania.
Il farmaco viene commercializzato sotto forma di fiale iniettabili e compresse e una cura di una fiala più una compressa al giorno per due o tre settimane tre o quattro volte all'anno apporta grandi benefici all'intero organismo anche in assenza di patologie conclamate.