Ogni turista che visita la Romania sente parlare del Castello di Bran. Situato a 30 kilometri della città di Brasov, il monumento ha una storia impressionante. Quello che è molto attraente per turisti è la relazione tra il Bran e il personaggio Dracula, immaginato dal britannico Bram Stoker e identificato con il crudele principe Vlad Țepeș.
Prima che lo scrittore britanico rendesse il castello di Bran celeberimo col personaggio di Dracula, l’edificio ha attraversato diversi periodi nella sua storia: ,,Cominciando col XIV secolo, i sassoni di Brasov ottengono dalle autorità l’approvazione per costruire una <<nuova fortezza>> sul ripido masso che vigila sulla valle, nella zona della dogana. La prima fortezza fu costruita, probabilmente, dai cavalieri teutonici.[1]
Per un lungo periodo di tempo, il castello ebbe il ruolo di punto doganale tra la Transilvania e la Valacchia. Durante la storia, il castello è stato nei possedimenti dei principi transilvani, ma anche in quelli del voivoda Mircea il Vecchio, il nonno di Vlad Țepeș. Dopo l’unità della Transilvania con la Romania, il punto doganale non serve più e nell’anno 1920, gli abitanti della città di Brasov regalano l’edificio di Bran alla Regina Maria della Romania. In questo contesto, il castello di Bran diventa la residenza d’estate regale, essendo, allo stesso tempo, restaurato dalla famiglia regale.[2]
Durante la seconda guerra mondiale, il Bran divenne ospedale militare, poi, nel regime comunista fu trasformato in museo. [3]
Anche se la storia del castello di Bran è ampia, la leggenda che attrae i turisti è quella del personaggio di Dracula. Secondo certe fonti il voivoda Vlad Țepeș non avrebbe mai abitato nel castello se non come prigioniere.[4]
L’associazione fatta dallo scrittore britannico tra il principe e il personaggio immaginario Dracula si basa sulle crudeli punizioni che il voivoda applicava ai suoi nemici. Grazie a questo personaggio, il castello di Bran è uno dei musei più visitati della Transilvania e il personaggio di Dracula rappresenta, soprattutto per gli stranieri, un simbolo romeno.
[1] Adriana Scripcariu, Manual școlar pentru disciplină opțională, Patrimoniu cultural, Județul Brașov, Școala Agatonia, 2013, p. 89.
[2] Ibidem.
[3] www.castelulbran.ro/istoric.html.
[4] Adriana Scripcariu, Manual școlar pentru disciplină opțională, Patrimoniu cultural, Județul Brașov, Școala Agatonia, 2013, p. 89.